Lo scorso 2 luglio l’Assessorato ai Sistemi Culturali di Cremona, “città del domani” (nelle parole del Sindaco), per il momento seconda città più inquinata d’Europa [1], ha inaugurato un’installazione dell’artista Stefano Bombardieri in piazza Federico II, nel cuore del centro storico, tra il palazzo comunale e il duomo.
Senza entrare nel merito del valore dell’artista e dell’opera, intitolata “Marta e l’elefante”, viene da chiedersi se il giovane assessore PD Luca Burgazzi, nel motivare le ragioni dell’iniziativa, sia consapevole del paradosso logico che affiora dal comunicato stampa ufficiale inviato alle testate giornalistiche locali.
In un passaggio del testo si dichiara, infatti:
“(…) Prosegue così quel percorso estremamente caro all’artista che lo porta a dialogare con i più importanti spazi pubblici in Italia, offrendo non pochi spunti circa soluzioni culturalmente interessanti in materia di riqualificazione degli spazi urbani” [2].
A parte l’evidente vaghezza della forma del comunicato, viene da chiedersi come quest’opera possa offrire elementi di riflessione in tema di riqualificazione degli spazi urbani dal momento che si è deciso di collocarla in una piazzetta storica, assolutamente vincolata e non soggetta ad alcuna riqualificazione possibile... per i prossimi duemila anni.
Sotto questo profilo, nella migliore delle ipotesi, l’opera lì collocata sortisce visivamente l’effetto classico del detournament situazionista, di chiara matrice surrealista, con un effetto straniante e onirico d’ispirazione felliniana e bunueliana [3]. Un dispositivo che da almeno vent'anni è tornato alla ribalta nell'ambito dell'"arte relazionale" e nel "postmodernismo", che ha visto tra i suoi esponenti più affermati l'italiano Maurizio Cattelan [4].
Se si fosse voluto davvero provocare qualche riflessione in merito alla riqualificazione degli spazi urbani, credo sarebbe stato più chiaro ed efficace collocare l’opera in alcuni dei luoghi degradati e abbandonati presenti in città, accompagnando la ‘provocazione’ con esplicite azioni ‘dal basso’ per coinvolgere la popolazione (in realtà, sembra che quello che accadrà sia solo l’inaugurazione di una mostra dell’artista a Palazzo Fodri…): una politica di comunità che dai tempi delle riqualificazioni urbane di Borgo Loreto e del quartiere S. Imerio (i contratti di quartiere I e II realizzati tra il 2005 e il 2014) sembra definitivamente scomparsa dall'agenda amministrativa del governo di questa città, sempre più desertificata da logiche di stampo consumista (consumo dell'ambiente, la cultura come spettacolo...).
Nel lasciare intendere, come al solito, che i "non pochi spunti" saranno dibattuti solo nelle segrete stanze della politica istituzionale, ancora una volta quest’amministrazione rivela la sua anima salottiera, narcisista, giovanilista e antipopolare, distante anni luce com'è dalla realtà delle cose.
Note:
[1] cfr. Adnkronos alla pagina https://www.adnkronos.com/citta-piu-inquinate-deuropa-4-sono-italiane_1dJyc3rdWVDRneDG6vNolc
[2] dal comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Cremona alla pagina https://www.turismocremona.it/it/marta-e-lelefante, ripreso dal portale on line CremonaOggi alla pagina https://www.cremonaoggi.it/2021/07/01/in-cortile-federico-ii-e-arrivata-linstallazione-di-bombardieri/
[3] ricordate, ad esempio, l’improvvisa apparizione dell’orso in cucina nel capolavoro di Louis Bunuel “L’angelo sterminatore” (1962)?
[4] cfr. tra le sue opere di maggior successo, precorritrici di questa: "Bidibidobidiboo" (1996), il cavallo appeso di "The Ballad of Trotsky" (1996) e "Novecento" (1997), "Turisti" (1997), "Not Afraid of Love" (2000), i tre bambini impiccati in piazza XXIV Maggio a Milano di "Untitled"(2004), il cavallo appeso di "Untitled"(2004), il cavallo sdraiato di "I.N.R.I." (2009).
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