Com'era ampiamente prevedibile, una legge elettorale truffaldina e rabberciata dal nome inutilmente altisonante non consente di formare alcun governo credibile. Avete votato, e adesso...? Appunto.
Al termine del secondo 'giro di consultazioni', il presidente della Repubblica tuona un disperato ultimatum: se non vi accordate decido io.
Come se fosse facile, eh?
Gli scenari possibili sono almeno cinque (cfr. alla pagina dell'ANSA http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/elezioni/2018/03/01/elezioni-dal-governo-di-scopo-a-quello-del-presidente-tutte-le-formule_2ee8d367-f072-4531-a3bd-0ee1a52348d1.html) e vanno dal cosiddetto 'governo di scopo' (tutti insieme appassionatamente) a quello 'del presidente' ("decido io la personalità di alto profilo"), comunque destinati a non governare stabilmente, con il mandato prioritario di varare una nuova legge elettorale che garantisca qualcosa di meglio in futuro. Tirando a campare, nel frattempo.
Veti incrociati, strategie attendiste, patetici protagonismi di politici ormai bolliti ("Nessuno mi deve dire quello che devo fare!", squittisce il condannato di Arcore) rendono la politica italiana un parata quotidiana di pagliacci mediocri e grotteschi, che non riescono neppure a farmi sorridere, sempre più distanti dalla realtà che promettono di "riformare".
(L'immagine è tratta da Lercio - http://www.lercio.it/annunci-lerci-19-marzo-2018/)